Quando parliamo di tecnica funzionale parliamo appunto della tecnica in funzione del contesto di gioco e non in modo analitico (ne ho già parlato qui).
Questo tipo di attivazione si è molto diffusa negli ultimi anni, perché consente di ottimizzare i tempi svolgendo una triplice funzione: attiva i muscoli, cura l’aspetto tecnico e va a toccare anche alcuni aspetti tattici.
Ovviamente in base ai principi di gioco di ogni allenatore possiamo modificare la circolazione della palla, in immagine vi è un esempio canonico con la classica sovrapposizione e incrocio di ala e punta, ma possiamo divertirci a creare situazioni sempre diverse.
Tra le cose più interessanti vi è l’assimilazione inconscia di soluzioni in contesti di gioco differenti, come una vera e propria codifica della giocata in una determinata situazione. Trattandosi di attivazione e non di una vera propria seduta tattica specifica, faremo ruotare i giocatori nelle diverse posizioni di campo, aspetto da non sottovalutare in un calcio che richiede sempre di più giocatori assoluti capaci di ricoprire più ruoli. Nella rotazione il centrale di difesa si troverà ad impostare, sovrapporsi e ad attaccare la porta acquisendo maggiore consapevolezza e migliorando le diverse letture del gioco in base alla posizione che si troverà ad occupare. Inoltre ricordiamoci che ad inizio allenamento la mente è più riposata, ed ha una maggiore capacità di assimilare informazioni. (Molti allenatori svolgevano la seduta tattica a freddo prima di iniziare l’allenamento)
Disposizioni generali
Per questo tipo di esercitazione, tempi, spazi e numero dei giocatori è a completa discrezione dell’allenatore, ricordandoci che per effettuare la rotazione in modo corretto bisognerà disporre almeno un elemento in più delle postazioni a nostra disposizione, per avere subito il ricambio nel punto in cui parte l’azione, come da esempio in figura.
L’azione parte dal numero 2 e si sviluppa in senso antiorario.Successivamente partirà dal numero 8 effettuando una rotazione delle postazioni in senso antiorario e così via.
Se volessimo effettuare contemporaneamente l’esercitazione in 2 sensi diversi per utilizzare entrambe i piedi si può svolgere l’esercitazione su 2 campi differenti
Ricordiamoci di curare bene ogni aspetto tecnico ed ogni singolo gesto dei ragazzi come:
Contromovimento prima della ricezione della palla;
Giusta postura del corpo a coprire la palla da eventuali avversari;
Controllo orientato nel modo corretto (eventualmente spiegare le differenze tra un controllo chiuso e uno aperto);
Servizio della palla col piede corretto (eventuale spiegare la differenza in termini di velocità della frequenza tra un piede e l’altro);
Rispettare i tempi di gioco nel momento della sovrapposizione;
richiedere la mezzaluna della punta;
Curare i tempi del taglio dell’ala opposta al cross;
Richiamare l’attenzione sulla cura del gesto tecnico (passare bene la palla).
Uno dei concetti che secondo me andrebbe applicato quando si allena, soprattutto negli ultimi livelli dell’agonistica (allievi e Juniores) è la “SCOMPOSIZIONE”, intesa come semplificazione e scorporazione di un segmento facente parte di un sistema più complesso. Fin qui si capisce poco e proverò a spiegarmi meglio. Seguendo la scuola di pensiero spagnola e parafrasando Óscar Cano “non possiamo decontestualizzare il gesto tecnico dalla situazione di gioco”, quindi avrebbe poco senso allenare il gesto tecnico in modo analitico in situazioni semplificate ( il calciatore e la palla) quando il gioco del calcio è un insieme di situazioni più complesse (calciatore, compagni, palla, avversari, spazi specifici e tempi di gioco specifici). Ergo sarebbe meglio allenare il gesto tecnico in situazioni complesse, come i possessi e i giochi di posizione per esempio a cui sono molto legato. Questo vale soprattutto per quando riguarda la tecnica. E quando si lavora su aspetti tattici? Nel caso della tattica invece in una fase iniziale di apprendimento preferisco scorporare la complessità del gioco, partendo da una situazione semplificata e man mano riportarla alla situazione più complessa, ovvero la partita stessa. Mi capita in precampionato per esempio di lavorare con alcuni reparti in modo separato per poi accorparli, aumentando la complessità gradualmente. Per esempio, in una seduta in cui abbiamo lavorato in modo separato con il reparto difensivo e poi con il reparto offensivo possiamo prima della partita finale provare a fare una partita a tema come quella che vi mostrerò.
Obiettivo .Fase difensiva:
In questa esercitazioni possiamo ritrovarci tutti i principi alla base del calcio, sia dal punto di vista offensivo che difensivo. In fase difensiva la difesa a 4 si troverà a dover difendere sotto numero e da reparto, mentre la squadra in sovrannumero dovrà applicare il pressing una volta persa palla. Qui entra in campo un altro concetto importante nel calcio ovvero l’ ESASPERAZIONE. In allenamento è giusto tendere ad esasperare alcune situazioni, portarle al limite, anche se non si verificheranno in partita, per provare ad averne un riscontro, magari più mitigato in partita. State attenti a non esagerare con le situazioni di attacco contro difesa di questo tipo, c’è il rischio che una difesa abituata a difendere sottonumero tenda col tempo ad abbassarsi troppo e a restare molto stretta anche in partita perdendo l’aggressività e la capacità di rompere la linea.
Obiettivo. Fase offensiva;
Anche in fase offensiva (di possesso) tocchiamo i vari aspetti del gioco. Vi è una prima fase di impostazione, con la difesa in uscita dal pressing, una seconda fase di costruzione con il centrocampo che riceve dai difensori e dialoga per portare la palla agli attaccanti e una ultima fase di rifinitura e affondo con gli attaccanti che dialogano per andare a finalizzare l’azione.
Disposizioni generali:
Per questo tipo di esercitazione serviranno 22 giocati per ricreare 2 squadre con moduli speculari. Utilizziamo solo una porzione del campo utilizzando una metà campo per intero e l’altra fino al limite dell’area come in figura. Dividiamo il campo in 3 settori 2 più grandi separati in mezzo da una striscia di campo che utilizzeremo come zona franca.
Regole:
Le regole sono molto semplici da una parte avremmo 3 centrocampisti e 3 attaccanti che proveranno a fare goal contro 4 difensori schierati.
Se la difesa riesce a recuperare palla, dovrà provare ad uscire dal pressing e servire i 3 centrocampisti compagni di squadra che aspetteranno nella zona franca.
In questa zona non possono essere raggiunti dagli avversari, questo è l’elemento semplificatore che aiuterà il mantenimento del possesso palla e faciliterà la fase di costruzione.
Mentre la squadra avversaria attacca i 3 centrocampisti che stanno difendendo si dovranno a loro volta recare all’interno della zona franca e così via.
L’evoluzione dell’esercitazione sarà quella di eliminare la zona franca e passare ad una partita vera e propria, passando da una situazione semplificata ad una più complessa per il concetto di cui si parlava ad inizio articolo.
Variante:
Si può modificare il numero dei giocatori o il modulo in base alle esigenze della squadra. Si può anche in una prima fase dividere le squadre e far uscire i difensori dal pressing per andare a meta oppure inserire delle porticine in cui segnare, mimando un passaggio che tagli la prima linea di pressing come in figura. Quest’ultima soluzione può essere anche vista come l’esercitazione che precede quella di cui abbiamo parlato sopra.
In figura le 2 varianti: con meta e con porticine.
Gestione palla, smarcamento, marcamento, rifinitura. A differenza dei normali possessi palla in cui l’obiettivo è il mantenimento della palla per più tempo possibile, quando il gioco viene orientato come in questo caso l’obiettivo diventa duplice: fare goal e non prenderlo. Io personalmente preferisco i giochi orientati perché molto più simili ad una situazione di gioco reale.
Aspetto condizionale:
A seconda delle dimensioni questo tipo di esercitazione può essere utilizzata dopo l’attivazione quindi non richiede necessariamente il sollecitamento di un aspetto condizionale specifico.
Disposizioni generali:
Disponiamo 2 squadre da 6 elementi più 2 portieri che restano fissi in un campo di dimensioni 30mx32m (circa), agevolando la squadra che si trova in possesso con altri 6 elementi disposti come in figura: 6 fuori (2 per lato dietro le porte e 1 per lato sugli esterni). Si raccomanda di fare le squadre equilibrate e di avere a disposizione casacche di colore diverso per svolgere le rotazioni delle squadre nel più breve tempo possibile. Si può utilizzare questo tipo di esercitazione dai giovanissimi fino ad una prima squadra regolando dimensioni, intensità e minutaggio.
Regole:
Le squadre svolgono una partita a pressione o alta intensità che dir si voglia, con la possibilità di usufruire delle sponde esterne. Per segnare però bisognerà realizzare un tiro di prima intenzione su passaggio ricevuto da una delle sponde disposte dietro le porte. Al termine della prima partita la squadra sponda entra dentro e una delle 2 squadre che si trovava all’interno esce a fare da squadra sponda e così via. Quando si svolgono questo tipo di partite bisogna dosare bene il tempo per non sovraccaricare i giocatori.
Variante:
In base ai giocatori a vostra disposizione e agli aspetti condizionali da toccare in seduta potete aumentare il numero dei giocatori o le dimensioni del campo. Di seguito alcune varianti in base ai giocatori a vostra disposizione.
variante per 22 giocatori. 6 vs 6 + 6 +2 portieri e 2 jolly.variante per 23 giocatori: 7 vs 7 + 7 + 2 portierivariante per 22 giocatori con un solo portiere: 7 vs 7 + 7 + 1 portiere
Gestione palla. Come in tutti i possessi l’aspetto fondamentale è la gestione gestione della palla. Ovviamente oltre alle capacità tecniche del controllo e passaggio in questi esercizi sono fondamentali i concetti tattici di: smarcamento, zona luce e tutto ciò che concerne una saggia occupazione degli spazi. Inoltre allenare i giocatori a farlo in spazi ridotti e sotto pressione gli aiuterà a crescere nelle gestione di queste situazioni.
Aspetto condizionale:
Principalmente forza. Aumentando e riducendo gli spazi delle nostre esercitazioni possiamo andare a sollecitare alcuni aspetti condizionali. Se consideriamo uno spazio di lavoro a singolo giocatore di 40 m2, sicuramente andremo a lavorare sulla forza.
Disposizioni generali:
Disponiamo 2 squadre da 5 elementi ciascuna in un campo di dimensioni 20mx20m, agevolando la squadra che si trova in possesso, con altri 5 elementi così disposti: 4 fuori dal quadrato (1 per lato) e 1 all’interno del quadrato. Si raccomanda di fare le squadre equilibrate e di avere a disposizione casacche di colore diverso per svolgere le rotazioni delle squadre nel più breve tempo possibile.
Regole:
Il possesso va giocato ad alta intensità per la durata di 3 minuti, allo scadere dei 3 minuti una delle 2 squadre che ha svolto l’esercitazione all’interno del quadrato scambia la propria posizione con la squadra che aveva lavorato all’esterno e così via. La durata può essere modulata in base alle capacità fisiche dei propri giocatori.
Variante:
In base ai giocatori a vostro disposizione e agli aspetti condizionali da toccare in seduta potete aumentare il numero dei giocatori o le dimensioni del campo.
La gestione delle transizioni nel calcio è fondamentale. Questa esercitazione cerca di riproporla molte volte durante la stessa in modo da abituare i calciatori a gestire meglio tale situazione di gioco. Quando parliamo di transizioni parliamo di quel momento in cui il pallone passa dalla disponibilità di una squadra all’altra, ovviamente se perdiamo il possesso della palla parliamo di transizione negativa, se recuperiamo palla parleremo di transizione positiva. In entrambe le situazioni saper reagire e gestire il momento è fondamentale.
Disposizioni generali:
In un campo diviso in 3 settori come in figura disponiamo 3 squadre da 6 giocatori ciascuna. Il numero dei giocatori, lo spazio di gioco e la durata dell’esercizio può essere regolata in base alle esigenze dell’allenatore.
Regole:
Le 2 squadre nei settori estremi sono le squadre che si potranno passare il pallone mentre al centro si trova la squadra che deve recuperare palla. Si parte da un settore a caso dove una squadra cerca di mantenere il possesso palla in superiorità numerica (6 giocatori) contro la squadra che deve recuperare palla in inferiorità numerica (3 giocatori) una volta effettuati un numero prestabilito di passaggi (in base alle capacità tecniche della squadra a disposizione) la squadra in possesso può effettuare un passaggio alla squadra nell’altra estremità del campo. A questo punto i 3 difendenti che non hanno effettuato il primo pressing devono provare ad intercettare il passaggio e se non ci riescono una volta che la palla è entrata nell’altro settore devono andare ad effettuare l’azione di pressing, con gli altri 3 compagni che a loro volta si fermeranno ad aspettare nel settore centrale. Se la squadra in possesso perde palla deve immediatamente andare a recuperare la palla rimessa in gioco dal mister nell’altro settore sempre con 3 giocatori in pressing e 3 giocatori che lavorano sull’eventuale intercetto. Si ricorda che riducendo gli spazi o il numero di tocchi si può aumentare l’intensità dell’esercizio. Oltre l’aspetto fisico/condizionale non va sottovalutato l’aspetto mentale, l’aggressività per me va allenata anche sotto questo aspetto. Paradossalmente vi capiterà di vedere squadre difendenti aumentare di molto l’intensità se non riescono nel breve periodo a recuperare palla, in questo svolge un ruolo fondamentale l’allenatore che all’aumentare della stanchezza fisica dei calciatori può richiamare in loro le forze mentali stimolandoli dal punto di vista emotivo invogliandoli a dare di più.
Dettaglio della variante
Variante:
Possiamo inserire e modulare i vincoli del gioco come già detto modificando il numero dei passaggi da effettuare prima di passare da un settore all’altro. Si può scegliere se concedere il cambio di gioco con palla alta o solo con passaggio rasoterra. Si può aumentare la competitività dell’esercitazione contando i punti subiti tenendo conto di tutte le volte che le squadre in possesso riescono a passarsi il pallone. In ultimo ma consigliato solo con squadre di adulti inserire i piegamenti per la squadra che non riesce dopo un tot di tempo a recuperare palla.
Obiettivo fase offensiva:
Le transizioni positive possono essere trasformate in goal se avvengono dopo un pressing molto alto e quindi molto vicine alla porta avversaria, oppure possono mirare al semplice recupero della palla per riacquisire il possesso e consolidarlo. In questo caso è previsto solo il possesso quindi alleniamo molto la gestione della palla sotto pressione. Un concetto molto affine alla transizione positiva è quello di “attacco preventivo” che tratteremo in altri articoli.
Obiettivo fase difensiva:
Le transizioni negative sono molto importanti. Avere la capacità di reagire nel modo giusto alla perdita della palla ci avvantaggia molto anche dal punto di vista offensivo passando subito da transizione negativa a positiva, oppure ci può servire a ritardare la giocata degli avversari concedendoci il tempo di riorganizzarci in fase difensiva. In questo caso si punta immediatamente al recupero della palla. Un concetto molto affine alla transizione negativa è quello di “difesa preventiva” che tratteremo in altri articoli.
La profondità: Piccola premessa. L’esercitazione che ho elaborato ha come tema principale l’attacco alla profondità. Detto che lo scopo principale del gioco del calcio è quello di segnare nella porta avversaria e non farsi segnare nella propria ,capiamo subito l’importanza della ricerca della profondità, intesa come la capacità di passare dalla zona di rifinitura a quella di finalizzazione nei modi, coi tempi e negli spazi giusti e quindi evitare che lo facciano i nostri avversari. Ho pensato quindi ad una partita a tema che stimoli i giocatori a ricercare (trovare) i tempi giusti per effettuare l’attacco della profondità avversaria, e che allo stesso tempo trovi il modo di togliere (togliendo i tempi di gioco) tale possibilità agli avversari.
Disposizioni generali:
Numero dei calciatori : 14 (7vs 7) + 2 portieri. Dimensioni campo da gioco: Largo 40m per quanto è larga l’area di rigore, lungo 33,5m (circa). Le dimensioni sono regolabili in base alle nostre esigenze e il gruppo squadra a nostra disposizione. Si tenga presente che i metri quadri a disposizione per singolo calciatore devono essere di circa 80 mq e che si dovrebbe preferire l’ampiezza alla lunghezza quando si svolgono esercitazioni con numero ridotto per stimolare la squadra ad essere corta e ampia. Materiale: 2 porte, cinesini quanto bastano, casacche. Tempo: La durata dell’esercitazione può variare a discrezione dell’allenatore.
Schieramento:
Squadra A Rossa 1-4-1-2;
Squadra B Blu 1-3-2-2;
Dimensioni consigliate per settore agonistico (giovanissimi, allievi, juniores)Dimensioni consigliate per adulti e juniores
Regole:
Squadra A(rossa): Potranno attaccare la profondità soltanto dopo aver effettuato 3 passaggi consecutivi e successivamente un “palla avanti, palla dietro, palla avanti”(6 totali).Il passaggio dovrà essere effettuato in direzione dell’area delimitata, inoltre chi riceve l’ultimo passaggio non può essere seguito dagli avversari all’interno di quell’area. Viene spesso sottovalutato l’aspetto finale dell’esercitazione cioè la finalizzazione pertanto ho deciso di inserire delle semplici regole anche per quest’ultima fase, ovvero: goal doppio se viene effettuato con una conclusione di prima intenzione ( filtrante ,inserimento e giri della palla ideali per una rifiniture dal limite area) ; il goal vale 1 se si fanno 2 tocchi; se si fanno più di 2 tocchi vale 0 se si segna ma meno 1 se non si segna.
Squadra B(in blu): Una volta effettuati 5 passaggi consecutivi potranno attaccare la profondità avversaria. Non vi è altro obbligo quindi la verticalizzazione in direzione dell’area delimitata può avvenire in qualsiasi momento (dopo i 5 passaggi consecutivi) e da qualsiasi parte del campo. Qui però l’avversario di riferimento (i difendenti della squadra A) potranno leggere e seguire il movimento dell’avversario all’interno dell’area delimitata.
Variante:
Se la giocata (passaggio e direzione di corsa del ricevente) non viene effettuata per dirigersi verso lo specchio della porta (converge in direzione della porta) ma viene fatta fuori dallo specchio della porta ( diverge dalla porta ), allora entrambe le squadre potranno entrare all’interno di tale area, una per difendere e l’altra per finalizzare il cross del compagno. Si può anche evolvere il gioco partendo dalle regole date all’inizio e poi lasciare libera la possibilità ad entrambe le squadre di occupare le 2 aree di affondo nel momento in cui il pallone si trova al suo interno.
Obiettivo fase offensiva:
Come già detto l’obiettivo della partita a tema è quello di ricercare la profondità tramite filtrante o passante per chi effettua il passaggio e tramite un movimento-inserimento da parte di chi riceve tale passaggio. Sicuramente non basterà una sola esercitazione affinché questo avvenga ma secondo me riproponendo più volte questo tipo di esercitazione i giocatori sapranno poi riconoscere in campo quali sono i momenti giusti in cui effettuare tale attacco. Credo anche sia utile per trovare i tempi giusti di inserimento e per sensibilizzare il piede ad effettuare il giusto passaggio in quella zona di campo.
Squadra A(rossa):L’obiettivo della squadra A è quello di andare a goal dopo un “palla avanti, palla dietro, palla avanti”. Affinché ciò avvenga quindi i giocatori non potranno essere molto distanti tra loro, premessa che porterà questa squadra a ricercare molti più filtranti che passanti. Altro invito a fare questo sarà la regola del goal doppio e l’invito del mister a ricercare tale soluzione.
Squadra B(blu): l’obiettivo della squadra B è diverso, la giocata in profondità può avvenire in qualsiasi momento (dopo i 5 passaggi consecutivi) per tanto l’ultimo passaggio può avvenire da qualsiasi parte del campo e molto probabilmente da questa parte vedremo molti più passanti e verticalizzazioni dirette. Alla squadra blu ho tolto volutamente la punta centrale, l’idea è quella di portare le ali a tagliare verso il centro dell’area convergendo verso la porta. Allo stesso tempo con l’assenza di una punta centrale voglio invogliare le mezzali a cercare l’inserimento con più frequenza ed insistenza.
Obiettivo fase difensiva:
Come già detto per la fase difensiva l’utilità dell’esercitazione sta soprattutto nel dare la possibilità ai giocatori di saper riconoscere l’intento dell’altra squadra. Mentre in fase offensiva bisogna riconoscere quando attaccare qui invece sarà importante riconoscere tempestivamente una situazione di potenziale pericolo e correre immediatamente ai ripari.
Squadra A:
Sapendo che la squadra B può ricercare la profondità in qualsiasi modo, aspetto importante, sarà la lettura da parte della difesa,sempre in guardia e pronta a scappare ed eventualmente seguire il taglio degli avversari.
Squadra B:
La squadra A può attaccare la profondità solo con un “palla avanti, palla dietro, alla avanti” per tanto l’attenzione per la squadra B è rivolta a non scoprire mai la palla e a coprire le linee di passaggio. Se saranno bravi a chiudere tutti gli appoggi nell’andare a recuperare la palla, la squadra avversaria non potrà effettuare la giocata. Se notiamo però che l’attenzione della squadra B si focalizza solo sul coprire le linee di passaggio mettendo da parte il concetto di recupero palla facciamo presente loro che si può frapporre il proprio corpo nella linea di passaggio tra i due avversari e poi chiudere/accorciare verso chi dei 2 ha la palla, così da coprire la linea di passaggio ma allo stesso tempo andare a recuperare la palla dai piedi del possessore.