Il “Sistema” o  “WM” secondo Guardiola.

Di Dario Fiumanò

Analisi tattica della partita Leeds – Manchester City del 28/12/2022.

Il Sistema detto anche WM

Agli albori del calcio la disposizione in campo derivava da concetti presi da altri sport già noti nel Regno Unito. Uno dei primi moduli infatti fu l’ 1-2-3-5 che prevedeva l’utilizzo di 2 soli difendenti, 3 in mediana e ben 5 attaccanti.

Negli anni però questo sport si è evoluto tantissimo e si è data molta importanza alla fase difensiva fino arrivare a squadre che hanno completamente invertito il concetto schierando l’1-5-3-2.

In questi ultimi anni il calcio ha subito un’ulteriore evoluzione, molte squadre infatti pur mantenendo gli stessi uomini in campo prevedono diverse disposizioni nel corso della partita. Molte squadre difendono con un 1-4-4-2 e poi attaccano con un 1-4-3-3, oppure impostano con 3 difensori e difendono a 4.

Nel calcio però non si inventa nulla, cambiano regole, allenamenti, velocità di esecuzione ma tutto quello che vediamo oggi è già stato proposto in passato.

Abbiamo parlato del Milan di Pioli che in modo molto aggressivo attacca gli avversari mantenendo una sorte di piramide rovescia (1-2-3-5 di cui sopra) quello che abbiamo visto essere il primo modulo diffuso nel mondo del calcio.

Uno dei più grandi innovatori del calcio moderno-contemporaneo è sicuramente Guardiola, ma anche lui ha ripreso concetti già affrontati quando ancora giocava tra le file del Barcellona del grande Johan Cruijff, così come quest’ultimo riprese molti concetti di un suo allenatore Rinus Michels. Dopo aver riportato alla lucei il falso terzino già proposto da Johan Cruijff , rispolverato il falso nueve che in passato veniva chiamato centravanti arretrato da Gusztáv Sebes, la sua ultima “invenzione” è stata quella di riprendere il concetto del Sistema o WM un modulo che prevede un 1-3-2-2-3 visto dall’alto appunto una WM.

Il Sistema detto anche WM

Qualche anno fa rimasi incuriosito da questo modulo e mentre lo provavo nei videogame cercavo di capire se il suo utilizzo avrebbe potuto trovare riscontro nella realtà e ai nostri tempi. Negli ultimi anni infatti da quando si è diffuso l’attacco a 3 mettendo da parte le classiche 2 punte è diventato molto difficile proporre difese a 3 pure senza l’utilizzo di esterni a tutta fascia. Moduli come L’ 1-3-ROMBO-3 infatti utilizzati tra gli altri anche da Bielsa hanno lasciato il posto al più comune 1-4-3-3 che consente di avere una copertura adeguata all’ampiezza contro l’attacco a 3.

Per onor di cronaca anche in passato ci fu un vero e proprio scontro ideologico, mentre nei paesi anglosassoni andava di moda il “Sistema” in Italia grazie a Vittorio Pozzo si sviluppava il “Metodo” un 1-4-3-3 con appunto il metodista al centro del progetto tattico, pensiero che ha dato il nome a questa pagina.

Nella partita del 28/12/2022 tra Leeds e Manchester City è andata in scena l’ultima trovata di Guardiola.

Si può notare con evidenza la WM utilizzata dal City.

Qui possiamo vedere in modo evidente come il tecnico del City propone in fase di possesso la WM. Il modo di interpretare le partite delle squadre di Guardiola facilità tutto questo. Infatti per subire poco sugli esterni bisogna avere pieno controllo dell’avversario che tradotto in termini Guardioliani vuol dire avere il pieno controllo della sfera.

Sempre la WM.

In realtà a difesa schierata il City difende con una linea di 4 difensori. Nel ruolo di falso terzino vi è il giovanissimo classe 2004 Rico Lewis, che difende da terzino e imposta da mediano.

Una delel rare volte il cui il City ha difeso a 4.

In realtà nel corso della partita sono rare le volte in cui possiamo vedere la linea difensiva a 4, perché di fatto il Leeds non riuscirà mai a mettere in difficoltà il City. Sarà una partita in pieno controllo con ben il 69% di possesso palla da parte del City e nei rari momenti in cui perde palla, il possesso avversario dura troppo poco per vedere il cambio modulo, in quanto le transizioni difensive del City verranno svolte sempre con il modulo con il quale sta impostando ovvero la WM.

Se volete approfondire la storia e l’evoluzione del gioco del calcio vi invito a leggere “La piramide rovesciata” di Jonathan Wilson al link: https://www.libreriauniversitaria.it/piramide-rovesciata-storia-calcio-vista/libro/9788861270220

Il calcio liquido di Pioli e del suo Milan

A cura di Dario Fiumanò

Ho deciso di analizzare la partita tra Milan e Juve dello scorso 8 Ottobre e approfondire alcuni aspetti di questo Milan. Mi sta incuriosendo tantissimo la sua capacità di muoversi in un modo che si potrebbe definire “liquido” senza mantenere posizioni rigide in campo ma in modo dinamico tale da occupare bene gli spazi che si vengono a creare. Spesso molti tifosi (così come fu per la Juve di Pirlo) quando non arrivano i risultati dicono frasi del tipo “ognuno va dove vuole” oppure “non si capisce con che modulo giochi” come se a quei livelli ci potesse essere una così tale disorganizzazione. Pioli è andato avanti contro ogni critica ed oggi è bellissimo ammirare questo suo “caos organizzato”, con lui i giocatori non parlano di ruoli ma di: “..spazi che vanno occupati” , così come ammesso dallo stesso Pioli in un’ intervista.

Anche se di base parte con un 1-4-3-3 possiamo vedere nel video come in fase di impostazione si sposta a 3 con Theo Hernandez nel ruolo di falso terzino, che stringe dentro il campo lasciando spazio sulla fascia a Leao, una soluzione già vista nel City di Pep Guardiola e prima ancora nel Barcellona di Johan Cruijff. Qui vediamo anche un ulteriore evoluzione del concetto con Theo Hernandez che prima occupa il ruolo di mezzala sinistra in un 1-3-3-4 ( Theo, Bennacer, Tonali) e poi stringe ancora affiancando Bennacer nel ruolo di centrocampista centrale in un 1-3-4-2-1 ( Leao, Theo, Bennacer, Diaz)

Evoluzione del modulo in pochi secondi
3-3-4 con Pobega che si alza ad affiancare Giroud.
3-4-2-1 con Tonali e Pobega nel ruolo di sottopunte molto simile al modulo di Gasperini con Pasalic e Malinovskyi a sostegno della punta.

Theo di tutti in campo sembra essere il giocatore più libero di muoversi, grazie alla sua falcata è capace di coprire ampi spazi in poco tempo, ciò gli permette di accompagnare spesso l’azione e di rientrare in breve tempo grazie anche ad un serie di marcature preventive messe in atto dai suoi compagni come vedremo nel video.

Col fermo immagine possiamo vedere prima Theo che calcia da una posizione di centro-destra insolita per un terzino sinistro.

Theo che accompagna nei 6 della piramide rovescia ( 1-3-6 )

E dopo le marcature preventive in quella che possiamo definire piramide rovescia 1-1-3-6 con Gabbia a garantire la copertura in profondità, invece Kalulu, Benacer e Tomori a dividersi il campo dietro i 6 giocatori che hanno accompagnato l’azione.

Gabbia fuori campo nella ripresa a coprire i 3 che invece marcano stretto dietro i 6 uomini offensivi.

Altra soluzione tattica in fase difensiva adottata dal centrocampo del Milan è quella di ruotare e disporsi in modo speculare agli avversari, passando da un centrocampo a 3 con un vertice basso (Bennacer) e 2 mezzeali (Tonali e Pobega) ad un centrocampo a 3 con 2 mediani (Tonali e Bennacer) e un vertice alto (Pobega)

Pobega che si alza su Locatelli.

Un altro giocatore che mi ha incuriosito è stato Pobega che in fase di non possesso si alzava e si abbassava spesso per marcare a uomo Locatelli.

Pobega segue a uomo Locatelli

Ma è in fase di possesso che mi ha stupito perchè spesso affiancava Giroud come una doppia punta. Se Giroud veniva incontro era lui a cercare la profondità nell’intento di allungare la difesa juventina, ma se Giroud usciva dalla posizione centrale era lui ad alzarsi e fare da ultimo riferimento offensivo.

Pobega come una punta

Altro giocatore che sta diventando assoluto è Tonali, ormai nella veste di tuttocampista. Molto generoso nei ripiegamenti difensivi ma altrettanto negli inserimenti lungo la fascia e per via centrali, capace di ribaltare il fronte nei “coast to coast” come il compagno Theo. Nel video lo vedremo anche fungere da punta in assenza di Giroud. In poco tempo è cresciuto molto nella gestione della palla, potremmo dire che sta in campo da veterano e corre come un ragazzino tanto che al 74esimo minuto lo vediamo assorbire in tranquillità un taglio di un più fresco Mckennie.

Anche in fase difensiva i giocatori del Milan vanno ad occupare qualsiasi zona con una difesa che potremmo definire “di uomo nella zona” una via di mezzo tra la marcatura a zona e la marcatura a uomo anche se spesso l’eccesso di aggressività la porta ad abbandonare completamente il concetto di zona e a ricreare duelli difensivi classici delle difese a uomo. Nel video vedremo Theo che parte in pressing anche lontano dalla sua zona di campo con Bennacer che va coprire la sua zona e che si ritrova ad assorbire il taglio di Mckennie nello spazio lasciato dall’uscita di gabbia.

Bennacer che copre l’uscita di Theo

Ecco se proprio devo fare una critica a questo Milan è che a volte ho la percezione che si esponga un po’ troppo. Capita che perdendo il possesso palla per difendere debba ricorrere agli straordinari con alcuni giocatori come Bennacer in questo caso, sforzi che alla lunga potrebbe sfiancare i suoi uomini. Sarà interessante capire se questo atteggiamento pagherà anche in Europa dove ogni errore può costare caro, un pò come successe all’Atalanta di qualche stagione fa con rendimento altalenante che concedeva spesso goleade agli avversari.

Altre volte tende a fidarsi molto degli 1 vs 1 in fase difensiva tanto da tralasciare le coperture come Pobega nel vidoe che vdremo.

Pobega non copre le spalle di Theo costringendo quest’ultimo al recupero.

In conclusione il Milan fa un gioco propositivo, veloce, dinamico, con un alta intensità come il calcio moderno ed Europeo richiede. Ha diverse soluzione per arrivare al goal, oltre gli strappi di Leao e Theo, può contare sugli inserimenti dei centrocampisti, su dei buoni tiratori da fuori e una buona media altezza (184 cm) che con una torre come Giroud gli consente di potersela giocare bene anche su palle alte e seconde palle. Che dire una media età di appena 25 anni ed una crescita in consapevolezza dovuta alla vittoria dello scorso campionato fanno del Milan una delle squadre più piacevoli del panorama Europeo.

Goal analisi: Ungheria-Italia 0-2 (Federico Dimarco)

A cura di Simone Pezzilli.

In questa sezione possiamo provare ad osservare i momenti clou di un’azione che porta ad una rete, cercando di analizzare pregi dell’attacco e difetti della difesa. Lo spirito di queste analisi è quella di creare un dialogo/confronto costruttivo con il pubblico. Come quello che si è venuto a creare tra me e Simone mio collaboratore nella categoria allievi.

Andiamo ora a prendere in considerazione il gol del raddoppio segnato da di Di Marco contro l’Ungheria nel match di Nations League.

  • Osserviamo Cristante smarcato tra le linee di difesa e centrocampo ungheresi mentre Raspadori e Jorginho scambiano palla sulla trequarti offensiva;
  • Cristante prova ad inserirsi nello spazio, il movimento viene letto e assorbito dal difendente con Jorginho che comunque non riesce a trovare i tempi giusti e una linea di passaggio pulita in quanto parzialmente schermato;
  • Sfuma momentaneamente l’affondo con Cristante che sbraccia in segno di disappunto;
  • L’azione sembra sfumare; il centrale però si stacca dalla marcatura e non comunica al centrocampista l’inserimento alle sue spalle dell’avversario;

Ecco qui io ho un punto di vista diverso da Simone. Non credo ci sia un errore di comunicazione (fermo restando che non possiamo stabilirlo da casa). In questo caso il centrocampista non può vedere il taglio alle sue spalle (anche se preventivamente potrebbe coprire la linea di passaggio) ma il difensore si. Nella mia idea di calcio in questo caso “chi vede, segue” cioè chi si accorge di un pericolo imminente a quel punto deve seguire e assorbire il taglio per cercare di rimediare al buco venutosi a creare.

  • Ecco che una rapida giocata di Jorginho alla ricerca del terzo elemento (Barella) consente di liberare lo spazio per la giocata filtrante verso Cristante che può scattare libero da marcature e crossare per la chiusura sul secondo palo di Di Marco.

Come spesso capita ci possiamo accorgere di un insieme di errori che vanno a concorrere alla buona riuscita dell’azione dell’Italia. Ad esempio un altro principio della difesa a zona in questo caso viene a mancare, la linea difensiva non è perfettamente allineata come vedremo nell’immagine successiva.

Ad uno sguardo più attento ho notato infatti che il difensore sceglie di non assorbire il taglio di Cristante perchè è convinto di metterlo in fuorigioco. In realtà il compagno alle spalle non segue i compagni facendo svanire la trappola del compagno. Anche in questo caso chi si trova alle spalle e ha la possibilità di vedere i compagni deve allinearsi altrimenti si vanno a creare delle ulteriori linee non visibili dai compagni che si trovano davanti rivolti verso la palla.

Altro errore che completa il quadro è la corsa del diretto rivale di Dimarco che in primo momento rallenta per poi accelerare quando ormai si trova in ritardo.

CONSIDERAZIONI:

L’attacco ha ottenuto una situazione favorevole grazie ad un buon possesso palla e un’uscita pulita alla ricerca del terzo elemento (palla avanti, palla indietro, palla sopra), il tutto rasoterra nello stretto. L’inserimento era stato eseguito con i tempi giusti, era mancata la prima linea di passaggio pulita ma sono stati bravi a creare la seconda.

Per capire meglio la dinamica vi lasciamo osservare il video completo.

Buona visione!

Il goal del raddoppio di Federico Dimarco