29 Settembre 2019, Stadio San Siro
Formazione Milan
Giampaolo conferma la formazione di Torino, con il rientro di Calabria al posto di Conti.
Formazione Fiorentina
Montella conferma il 3-5-2 con Lirola e Dalbert esterni, Caceres terzo centrale e la coppia Ribery Chiesa in attacco.
Coppie
La Fiorentina crea le coppie in non possesso, a partire dalle punte sui centrali e da Castrovilli che si alza su Bennacer finendo con Lirola e Dalbert che salgono sui terzini tutti i rossoneri sono marcati, Milan che è così costretto a forzare la giocata in verticale preda della fisicità della linea difensiva che accetta senza paura il 3 vs. 3.
Fiorentina che è pronta a ripartire in transizione sui numerosi errori dei rossoneri.
Ampiezza
In vantaggio numerico il possesso Viola sfrutta l’ampiezza del campo, Fiorentina che muove palla sugli esterni dove Chiesa e Ribery escono a prendere palla e la scambiano tagliando internamente e proponendosi per la chiusura dello scambio in verticale.
Castrovilli e Pulgar da vertici alti del triangolo di centrocampo si allargano per dare superiorità sugli esterni, dove si crea un triangolo composto dal quinto, dalla mezzala e da una delle due punte, questa struttura dinamica consente alla Fiorentina di muovere palla partendo sempre da un 3 contro 2.
Passività senza palla e possesso rossonero
Il Milan non riesce a creare intensità nella sua fase senza palla è costretto quindi ad abbassarsi sul possesso avversario dovendo ripartire da zone basse e subendo di conseguenza il pressing avversario.
Quando la Fiorentina abbassa l’intensità allora il Milan alza il proprio possesso andando però a creare la solita struttura di palleggio orizzontale che fatica a trovare sbocco in area.
Troppi portatori di palla compongono la rosa del Milan, che anche se costretti da Giampaolo a giocare a due tocchi, non si muovono nello spazio creando una struttura statica preda della densità avversaria.
Pressing, densità e transizioni Viola
La Fiorentina alterna pressing in alto sulla costruzione rossonera a fasi di difesa posizionale davanti alla propria area, in questa situazione i Viola di dispongono entro due linee molto strette in cui i difensori e le due punte sono a 20-25 metri di distanza ed all’interno di quest’area il portatore di palla viene sempre aggredito dagli uomini di Montella.
Chiesa Ribery e Castrovilli più Lirola e Dalbert si dimostrano a tratti ingestibili nelle rapide transizioni per un Milan che si trova spesso scoperto a possesso perso.
Viola che mette sempre 2-3 giocatori sopra la linea della palla, con altri 2 tra cui Castrovilli a rimorchio, struttura che permette a Montella di proteggersi da eventuali risposte alla transizione.
Conclusioni
Montella inquadra la Viola in un contesto a base di pressing e transizioni nelle quali Ribery e Chiesa si esaltano.
Il Milan per l’ennesima volta è preda del pressing e della densità, troppo lontane le caratteristiche di questi giocatori per il tipo di gioco che si vuole provare a fare?
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