18 Agosto, Roma, Stadio Olimpico
Prima giornata di campionato si affrontano due squadre che lotteranno per piazzamenti Europei.
La Lazio è chiamata a confermare il percorso di crescita intrapreso da due anni sotto la guida di Simone Inzaghi, il Napoli riparte da Ancelotti dopo l’entusiasmante cavalcata con Sarri.
Partita equilibrata decisa da un gol sotto il sette di Insigne e dal palo nel finale di Acerbi.
Lazio
- La Lazio è probabilmente la squadra che meglio applica il concetto di verticalità in Serie A
- Immobile sempre pronto ad allungare la linea difensiva avversaria per creare spazio e permettere ai compagni di salire
- Luis Alberto si muove nello spazio creato con più licenza di svariare sul fronte offensivo
- Milinkovic stesso spesso sale in posizione avanzata per fare da riferimento sulle palle lunghe
- Acerbi prende il posto di De Vrij come regista difensivo e leader della difesa
- In non possesso la squadra si abbassa e diventa un 5-4-1 molto chiuso, pronto a ripartire con palle veloci in verticale
- Quando pressa attivamente Parolo è destinata ad andare a prendere Coulibaly per limitare la costruzione dal basso del Napoli
- Lazio molto bene sino al ’40 primo tempo, quando cala di intensità e concede più spazio al Napoli, torna protagonista nel finale di secondo tempo
Napoli
- Milik per Mertens dal primo minuto, Ancelotti sceglie il polacco per fare da riferimento offensivo nel suo 4-3-2-1; Hamsik debutta nel ruolo di regista centrale
- Insigne spesso cerca una posizione più centrale, mentre Callejon attacca la profondità per abbassare la linea difensiva, da questa situazione nasce il gol del pareggio
- Costanti inserimenti di Zielinski sulla tre quarti creano superiorità numerica e possibilità di andare al tiro da fuori
- Meno pressing offensivo da parte del Napoli rispetto all’era Sarri, più difesa posizionale con Callejon ed Insigne che indietreggiano larghi
- Paziente possesso palla orizzontale in attesa di trovare lo spazio
- Classica sostituzione per Hamsik al ’60, al suo posto Diawara